Dimenticate tutto ciò che sapete sui medical drama perché The Resident è ad anni luce di distanza dai vari E.R, Chicago Med, Grey’s Anatomy o The Good Doctor. La nuova serie di Fox è una visione cinica, pessimistica e cupa di quella parte di sanità che troppo spesso sentiamo ai telegiornali. Nessuna “famiglia allargata” tra colleghi o drammi amorosi; solo crudo materialismo e comportamenti “antisportivi”…politicamente scorretti…e vi ci vorrà meno di cinque minuti per rendervene conto.
Ciò che rende The Resident ancora più interessante, è che al suo interno vi sono tutte le sotto-storie possibili: da drammatiche emergenze sanitarie a frenetici amoreggiamenti in stanze vuote tra medico e infermiera.
Matt Czuchry ( il Logan Huntzberger di Una Mamma per Amica o il Cary Agos di The Good Wife) è l’affascinante internista Conrad Hawkins. Conrad è un ottimo medico; con un carattere orribile che in alcuni tratti farebbe provare invidia perfino al collega Gregory House. E’ un ribelle che si aggira per l’ospedale con la barba di un paio di giorni e una felpa; un medico che non gioca secondo le regole e che rovescia bevande energetiche su auto di lusso perché parcheggiate senza permesso negli spazi riservati ai disabili.
Nel pilot, andato in onda in America il 22 gennaio, dopo la partita di football, il nuovo internista, fresco di laurea a pieni voti ad Harvard, Devon Pravesh (Manish Dayal, 90210) ha modo di provare sulla propria pelle il peggio di Conrad; tanto da chiedere di essere assegnato ad un altro internista dopo poche ore dall’inizio del turno. Ma l’infermiera Nic (una straordinaria Emily VanCamp), lo convince a tornare sui suoi passi con una metafora di vita degna di essere riportata: supponiamo che la tua auto faccia un rumore strano. Preferiresti portarla da un meccanico affabile e amichevole che dopo una settimana te la riconsegna per la modica cifra di 500 dollari con lo stesso difetto; o da uno scorbutico e antipatico che dopo poche ore, per cinquanta dollari ti ha risolto il problema?
Se Matt Czuchry guida lo show, Bruce Greenwood (Young Justice, Mad Man) è una spalla maschile straordinaria. La prima scena dell’episodio pilota ci mostra esattamente che tipo di show sarà The Resident. Siamo in sala operatoria. Il primario di chirurgia, nonché star locale con tanto di faccia stampata su cartelloni pubblicitari e bus, Radolph Bell sta praticando una normalissima appendicectomia, mentre il suo staff si scatta selfie come se fosse in una stanza con una star di Hollywood. Ma il “genio delle chirurgia” nasconde un segreto sulla sua salute (che in fondo tutti sembrano conoscere). Un piccolo tremore e, in un battito..più di cuore che di ciglia in questo caso, l’intera equipe si trova a fare i conti con uno zampillo di sangue proveniente dall’addome del paziente, neanche fosse la Fontana di Trevi fino a procurarne il decesso. Bell trova immediatamente una scusa plausibile come copertura dell’errore umano commesso… e si sa…la parola del capo è la parola del capo. Il chirurgo esce dalla sala operatoria lasciando alle sue spalle impronte insanguinate così da rendere davvero credibile il soprannome datogli dai chirurghi più giovani :HODAD (Mani di Morte e Distruzione). Bell è spregevole e ricattatore. Mette in chiaro fin da subito la sua filosofia di medicina: lui gestisce un ospedale, un ospedale ha bisogno di soldi per sopravvivere, lui è disposto a tutto pur di far soldi.
Ma la visione che ha Conrad dell’essere medico, è ben diversa; seppur entrambi siano due personaggi al limite, la loro visione è diametralmente opposta. A combattere questa guerra interna, al fianco dell’internista, troviamo la già citata infermiera (non che ex/non tanto ex di Conrad) Nic. Attraverso la loro relazione e il rapporto che lui ha con i suoi pazienti, dal secondo episodio, siamo costretti a iniziare a guardare Conrad con occhi diversi. In “The Independence Day” incontriamo un medico generoso e disponibile con i suoi pazienti; oltre che un uomo che sta cercando di riconquistare il cuore della donna amata.
Matt Czuchry nei panni di Conrad è un nuovo Maverick di Top Gun. Il fascino televisivo di Czuchry è già ampiamente conosciuto; ma la capacità con cui riesce a legare nell’immediatezza gli spettatori con il suo personaggio è qualcosa di incredibile e soprattutto raro nella maggior parte delle serie televisive degli ultimi anni. Mentre Emily VanCamp (Revenge) è la miglior attrice protagonista in cui potevamo sperare.
The Resident merita di essere vista perché, dopo decenni, con i suoi pro e i suoi contro come tutte, è una delle poche serie televisive senza peli sulla lingua.
“Non è semplice. Se lo fosse, tutti vorrebbero essere un medico. Perché è il miglior mestiere del mondo nonostante tutto, a causa di tutto. Ci vediamo domani.”