“ONESTA’, LEALTA’ E TEMPO PER LA PROPRIA FAMIGLIA: SONO QUESTI I VALORI PIU’ IMPORTANTI IN UNA PERSONA.” A TU PER TU CON JAIME LORENTE.

Definito dai più il Trono di Spade in versione spagnola, è stata la serie rivelazione dello scorso anno ed è appena tornata, con cinque nuovi episodi sulla piattaforma Amazon Prime. Stiamo parlando de El Cid, la serie che vede, come protagonista, il Denver de La Casa di Carta: Jaime Lorente.

Dopo la morte del re Ferdinando, i figli Sancho, Alfonso (Jaime Olìas de La Dama Velata e La Bella e la Bestia al fianco di Alessandro Preziosi) e Garcìa regnano rispettivamente su Castiglia, Léon (dove è ambientata buona parte della storia) e Galizia. Ruy (Jaime Lorente), si trova a un bivio della propria vita: da un lato le promesse di Alfonso che gli permetterebbero non solo di realizzare tutto ciò che suo padre avrebbe desiderato per lui, ma anche di conquistare la donna amata fin da quando erano ragazzini, la dolce Jimena libera (forse) dal fidanzamento con l’eterno rivale di Ruy Ordino, dall’altro la lealtà nei confronti di Sancho e il corpo proibito di Amina. Che ne sarà di El Cid, aka Rodrigo Diaz de Vivar, uno dei personaggi più famosi della storia di Spagna?

In attesa di trovare risposta alle nostre domande con l’arrivo della seconda stagione, abbiamo incontrato proprio colui a cui è stato assegnato il compito di dar vita, sul piccolo schermo, all’eroe spagnolo: Jaime Lorente.

E’ il primo giorno del 60° Festival Internazionale della Televisione di Monte-Carlo. Dopo lo smoking nero indossato per la cerimonia di apertura, Jaime Lorente ha optato per una maglia panna e un paio di pantaloni neri per gli incontri con la stampa. La mascherina chirurgica ormai così familiare a tutti noi, in questo caso sembra quasi un accessorio ricercato con cura per intonarsi a quegli occhi di un azzurro profondo, leggermente provati da una giornata complicata che non gli fa perdere comunque la voglia di scherzare, anche se a denti stretti a causa del dolore. Ma, mentre parla, attraverso quello sguardo in cui si specchia l’anima da poeta, è possibile leggervi molto più di quello che le sue parole riescono o cercano di esprimere. Perché Jaime Lorente non è solo l’attore che abbiamo conosciuto ne La Casa di Carta e seguito in Elite o El Cid; ma è anche cantante, musicista e, soprattutto poeta (Sia il nostro abbraccio a disegnare nella notte lo skyline del tuo corpo sul mio).

Che cosa l’ha colpita nell’immediato de El Cid?

Credo il fatto che sia un personaggio storico, attraverso il quale si racconta la storia di Spagna. Poterlo rappresentare è un’opportunità che non potevo lasciarmi sfuggire.

E che cosa rende questa serie così importante da conquistare un riconoscimento così grande a livello internazionale?

Credo che sia perché dà vita a un personaggio storico così conosciuto anche al di fuori della Spagna, nella tradizione letteraria d’Europa.

Ha dovuto intraprendere una preparazione specifica per il ruolo di Ruy?

Sì, mi sono dovuto allenare molto per il compbattimenti con la spada e la lotta, sia con gli altri membri del cast, sia con l’aiuto del regista. Conoscevo alcuni fondamentali, ma non abbastanza per interpretare questo ruolo al meglio.

Tralasciando il lavoro fisico, come ha lavorato per costruire l’identità di un personaggio come quello di Ruy, dato che nella prima stagione vengono raccontati gli anni meno conosciuti della sua storia?

Non nego che sia stato molto importante ed emozionante donare a questo personaggio storico, di cui tutti conosciamo non solo le gesta ma anche il tragico destino, una vita prima di tutto ciò che è noto. A livello emotivo, è stato importante dargli un costrutto, donargli una vita invece di farlo arrivare già formato e maturo. E’ stata una cosa molto importante, un gesto bello nei confronti di questo eroe.

Ha sentito comunque il peso del rappresentare un eroe storico così importante per la storia spagnola?

Direi che è stato più che altro interessante ed emozionante.

Quale aspetto della personalità de El Cid sente più vicino a Lei?

C’è un aspetto, anzi più di uno, che Ruy vive con la stessa intensità con cui lo vivo io come Jaime Lorente: la lealtà e la vicinanza alla propria famiglia, alla madre e l’onestà. Credo che al mondo questi siano i valori più importanti in una persona. Ruy li mette in atto sia nei confronti della famiglia che nei confronti dei compagni.

Quindi possiamo dire che si è riconosciuto in Ruy…

Sì, molto.

Che cosa dobbiamo aspettarci dalla seconda stagione de El Cid?

Sarà una stagione molto intensa e vedremo Ruy come tutti lo conoscono, un cavaliere famoso alle prese con scelte difficili da affrontare.

Soprattutto all’inizio della sua carriera, ha passato molto tempo sui palcoscenici teatrali…com’è stato il passaggio dal teatro alla televisione?

Il teatro è il luogo perfetto per formarti come attore e puoi utilizzare e sperimentare diverse tecniche. Lavorare in televisione è qualcosa completamente differente; infatti, arrivando dal teatro, è stato come incominciare da zero. Il teatro ti dà l’opportunità di creare sul momento, in base anche alla connessione che si viene a creare con lo spettatore; in televisione tutto questo viene a mancare, ma puoi comunque fare un lavoro di connessione con il tuo personaggio ...

…come ad esempio la risata di Denver…

…che non è la mia risata, la cui tonalità è frutto di allenamento, allenamento e allenamento.

Dopo l’interpretazione di Denver ne La Casa di Carta, si è ovviamente formata, nel pubblico, un’idea fittizia della sua personalità che differisce solo marginalmente da quella nata dopo l’interpretazione di Nano in Elite. Com’è invece il vero Jaime? E come vive la sua popolarità?

E’ difficile. Io sono timido, credo che dopo questi 20 minuti non sia più un segreto. Non amo essere al centro dell’attenzione. Ma, ovviamente, sono grato che le persone apprezzino il mio lavoro e che questo mi dia la possibilità di avere un impatto positivo sulle loro vite, facendole evadere dal quotidiano e da tutte le cose negative per un po’ di tempo.

Come si sente nel partecipare a questo festival, in un anno speciale come il 60° compleanno dell’evento?

E’ un regalo pazzesco essere qui, tornare alla normalità, partecipare all’anniversario di questo festival. Non lo conoscevo, quindi per me è una magnifica opportunità scoprire questo mondo e, contemporaneamente, presentare El Cid.

Sta lavorando a qualche nuovo progetto?

Sì, non posso parlarne ma sì. A due film, uno si chiama L’Ultimo Chilometro.

E per quanto riguarda il personaggio di Nano in Elite, lo rivedremo?

In quel caso sono dell’idea che la sua storia abbia fatto il suo percorso, un ciclo che si è concluso e credo che sia giusto che resti così.

A quale dei suoi ruoli è più affezionato?

Sono affezionato a tutti i miei personaggi, è molto difficile sceglierne uno in particolare. Per quanto riguarda il teatro, quello che ho amato di più è stato il ruolo di Ippolito in Fedra, che è stato anche uno dei primi che ho portato sul palcoscenico.

Quale sarebbe, invece, il ruolo dei suoi sogni?

Amerei portare in scena il personaggio di Caligola.

So che ama scrivere poesie, ha pubblicato un libro straordinario di componimenti poetici dal titolo A Proposito della Tua Bocca (qui il link per la versione italiana su Amazon). Riesce ancora a trovare il tempo per scrivere?

E’ molto tempo purtroppo che non scrivo; ma è qualcosa che amo molto. Scrivere però è un’onda, non è una cosa automatica, è piuttosto qualcosa che nasce sul momento.

Dall’arte al materialismo: quale significato attribuisce alla parola lusso invece?

Mi sembra un concetto molto relativo. Se lo guardiamo da un punto di vista economico, il lusso è il lusso, non c’è nulla su cui dibattere. Quindi la chiave per il lusso è, ovviamente, il denaro. Ma lusso può significare anche qualcosa di molto specifico e personale per una persona che considera il lusso come qualcosa lontano dalla concezione materiale del termine: l’amore, la salute,… Per me il lusso è il tempo che riesco e che posso passare con la mia famiglia.

Ci sarebbero state ancora molte domande che avremmo voluto rivolgere a Jaime Lorente; ma la sofferenza fisica che traspariva sul suo volto si stava facendo sempre più evidente, nonostante la sua disponibilità, la sua ironia (com’è stato il passaggio da Netflix ad Amazon? Ho cambiato applicazione) e la sua gentilezza non siano mai venute meno; perciò non ce la siamo sentita di torturarlo oltre; sperando di poterlo incontrare nuovamente al più presto, magari in un teatro, dopo la prima di Caligola.

La nuova stagione de El Cid è disponibile dal 15 luglio su Amazon Prime.

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