Sangue, escrementi, violenza sessuale e fisica,…sì, al centro della scena c’è John…Snow?!?! No, Faustus. Perché no, non è una puntata del Trono di Spade, bensì il nuovo adattamento teatrale del Doctor Faustus marlowiano. Però ci siete andati vicino perché in scena c’è proprio lui: il ventinovenne londinese Kit Harington.
Dimenticate l’epoca elisabettiana e il rapporto con il rivale Shakespeare e rimanete nella quotidianità del 21°secolo; perché è qui e ora che si svolge questo Doctor Faustus irriverente e assolutamente fuori dagli schemi.
Parliamoci chiaro: raccontarvi a parole questo spettacolo è altamente impossibile…tanta, forse fin troppa carne al fuoco (giusto per rimanere in tema infernale), tante strizzatine d’occhio al pubblico, troppo….tutto. Perciò farò del mio meglio per darvi almeno una vaga idea della pazzia di questo folle e geniale assetto ideato da Jamie Lloyd e Colin Teevan.
La storia è quella ben conosciuta del personaggio nato nel 1954 dalla penna di Christopher Marlowe: Doctor Faustus, il filosofo che vendette l’anima al diavolo in cambio di poteri magici.
E se anche nella versione Llyod-Teevan il finale resta scontato; sì, Faustus finisce all’inferno; beh di sicuro non stiamo spoilerando nulla dato che ciò che succede dall’inizio fino al tragico epilogo, è sorprendentemente geniale e inaspettato.
Jamie Lloyd è famoso per cercare di avvicinare al teatro classico la nuova generazione di spettatori e, spesso, lo fa con scelte estreme che, come in questo caso, fanno storcere il naso al 90% della critica.
Per il suo Doctor Faustus, Lloyd ha abbandonato il consueto palcoscenico dei Trafalgar Studios per trasferirsi nel cuore pulsante del West End, niente poco di meno che al Duke of York’s theatre. Poco importa la location, l’esito sorprendente e l’estro rimangono immutati.
Questo Doctor Faustus strizza l’occhio alla generazione di Youtube, tra Apple-Mac, copertine di Hello Magazine con Liam Payne e Cheryl Fernandez-Versini in copertina, libri di cucina di Mary Berry, Papa Francesco, David Cameron e Barack Obama.
John Faustus è un drogato del network e della tecnologia con l’ossessione per la magia. Passa intere ore catatonico a guardare il film del 1994 15 Anni di Magia con Claudia Schiffer e David Copperfield e la sua massima aspirazione e raggiungere la stessa notorietà del suo beniamino.
E’ per questo motivo che decide di vendere la propria anima al diavolo: in cambio di poteri magici; diventando il mago rock-star (con tanto di assoli alla Rock of Ages) più famoso al mondo, ingaggiato perfino per allietare il compleanno del presidente americano Obama.
Ovviamente, in questo scenario di fama e ricchezza, non può mancare l’affetto soffocante dei fans. E’ così che, all’inizio del secondo atto, vediamo l’intero cast presentarsi sul palco con tanto di maglietta fandom…mentre noi veniamo ingannati come degli ingenui perché, come ogni volta che un trucco di magia funziona, siamo concentrati a guardare dalla parte sbagliata.
E’ la satira sul vuoto spirituale della vita sotto i riflettori a fare da traino per tutta la performance.
Il nudo integrale affianca scene di sesso simulate. Gli attori si ungono di vero ketchup e di finto sterco; vomitano e sanguinano; ma, purtroppo, molto spesso atti viscerali vengono ridotti a immagini vuote. Ne è un esempio il momento in cui, circa a metà del secondo atto, Kit ingurgita un’intera pizza senza che vi sia il tempo di prendere coscienza di cosa stia realmente accadendo alla sua anima; così che l’attimo, purtroppo, si perde nella mischia.
Questo Faustus però, anche se fatto di sangue e violenza, non manca certo di humour: da Lucifero che si presenta con tanto di forchetta invece che di forcone, alle coreografie che accompagnano gli spettacoli di magia di Las Vegas del mago Faustus; dall’intermezzo musicale (un breve frammento mieloso estratto dalla hit Loving You di Minnie Riperton) che attacca ogni qualvolta lo sguardo di Faustus incontri quello della sua assistente Wagner; dagli assegni di finta beneficenza, fatti per evadere le tasse, che cadono dal soffitto del teatro ammiccando, non troppo di nascosto, agli investimenti offshore del padre di Cameron, fino al momento culminante in cui Faustus decide di cedere al desiderio che prova per Wagner entrando con lei sotto il piumone: dopo alcuni minuti di gemiti che alludono ad una fatale trasgressione del patto, ci ritroviamo una Wagner ancora bella che vestita ma con le mani legate dietro la schiena da una corda e cacciata a calci da sotto le coperte, a seguito un Faustus con tanto di ball-gag e una trionfante Mephistophlis che spunta da sotto il piumone con una maschera in pelle nera.
Al fianco di Jamie Lloyd e della sua consueta collaboratrice, la scenografa Soutra Gilmour, troviamo Polly Bennett come coreografa, Ben e Max Ringham alla musica e agli effetti sonori e Scott Penrose agli straordinari e incredibili effetti speciali.
Kit Harington, per usare le parole del giornalista del Daily Mail Patrick Marmion, “ruba la scena nella sua figura michelangiolesca.” Ha grazia e presenza scenica e, in un travolgente e fisico spettacolo come questo, sono due caratteristiche che fanno davvero la differenza. Sicuro e carismatico, in oltre due ore sul palcoscenico, non pecca mai di inespressività o di mancanza di energia. Tutte caratteristiche che per chi è a conoscenza delle sue performances al di fuori de Il Trono di Spade, sono semplicemente la conferma di un talento altamente dimostrato, non solo sul palcoscenico nel corso degli anni, da War Horse a Posh; ma anche sul grande schermo nella toccante interpretazione di Roland Leighton nel film del 2014 Testament of Youth (Generazione Perduta).
Jenna Russell come Mephistopheles è la spalla perfetta e, se avete l’occasione di vedere lo spettacolo, fate in modo di tornare al più presto al vostro posto durante l’intervallo per non perdere un piacevole intermezzo musicale in cui Mephistopheles, con tanto di maglietta fandom su cui è stampato il viso di Kit/Faustus, interagisce con il pubblico esibendosi in un medley composto da Better The Devil You Know di Kylie Minogue, Devil Woman di Cliff Richard e Bat Out of Hell di Meat Loaf.
Questo intermezzo, la terrificante interpretazione di Tom Edden dei sette peccati capitali e Happy Birthday Mr President in versione Marilyn Monroe cantata da Forbes Masson (Lucifero) varrebbero da soli il prezzo del biglietto.
Doctor Faustus andrà in scena fino al 25 giugno (tre settimane oltre l’iniziale programmazione) e, se la stampa nazionale ne ha fatto un massacro, il pubblico gli ha reso giustizia e continua a rendere omaggio alla genialità di questa realtà quotidiana non troppo lontana dal nostro presente riempiendo, sera dopo sera, il Duke of York’s theatre e scaldandolo con scrosci di applausi e standing ovation.
“Nel mondo esistono due tipi di persone. Quelle che non sanno amare nessuno; ma hanno bisogno di essere amati da molti. Si chiamano star. E quelli che amano una sola persona che chiedono semplicemente che questa persona contraccambi. Sono i perdenti.” (Wagner to Faustus)