La miseria non fa provini: VIKTOR UND VIKTORIA

Meritato successo ieri sera, giovedì 15 marzo, al teatro Gioiello di Torino per la prima delle quattro serate, già tutte sold-out, di Viktor Und Viktoria (qui trovate il trailer) con Veronica Pivetti e Giorgio Lupano.

Berlino, anni ’30, tra i fasti e la miseria della Repubblica di Weimar. Dalla provincia è appena giunta, nella città che aveva fatto innamorare Mark Twain nonostante l’orribile lingua parlata, Susanne. Una valigia vuota, avversione nei confronti degli uomini e di quella stupida “invenzione per vendere pasticcini e far appassire i fiori” chiamata amore. Susanne è un’attrice senza scrittura divorata dalla fame. Tutto cambia quando la sua strada, non solo in senso metaforico, incontra quella di Vito Esposito, italiano..scusate napoletano; professione: attore scritturato, o così si professa…Sarà proprio Vito a dare a Susanne la spinta e l’idea per reinventarsi come uomo/donna con il nome di Viktor und Viktoria. Sarà per Vito e Susanne l’inizio di una nuova vita alla conquista dei palcoscenici più importanti d’Europa; le luci della ribalta tanto sognate mangiando le fodere delle tasche del cappotto.  Un sogno destinato a infrangersi il giorno in cui, nella vita di Viktor, arriverà il Conte Von Steine.

Viktor Und Viktoria è un carnevale di cambi d’abito e musica e la Berlino degli anni ’30, come la realtà odierna basata su pregiudizi e apparenze, viene alleggerita da questa ventata di freschezza senza che ciò le impedisca di arrivare in profondità.

La sceneggiatura originale di Giovanna Gra è divertente, puntuale e affilata. Le battute a doppio senso sono stoccate che funzionano perché presentate, sempre, con eleganza.

La regia di Emanuele Gamba è delicata; così come il brillante uso delle luci di Alessandro Verazzi che, in più occasioni, illude lo spettatore quasi immergendolo in una pellicola degli anni ’30.

La scenografia di Alessandro Chiti è semplice (due quinte alte e mobili) e straordinariamente funzionale.

Ciliegina sulla torta, le musiche originali e gli arrangiamenti di Maurizio Abeni; impossibile non lasciarsi trasportare e continuare a canticchiarle anche fuori dal teatro.

Veronica Pivetti, nel doppio (triplo) ruolo di Susanne/Viktor/Viktoria è superba. La sua voce arriva dritta al cuore dello spettatore, coinvolgendolo fino alla chiusura del sipario.

Yari Gugliucci (Noi Eravamo) è la spalla perfetta; incarna magistralmente l’emblema dell’italiano emigrato all’estero alla ricerca di un futuro migliore ….siamo negli anni ’30?!?!

Pia Engleberth (Né Giulietta né Romeo), Roberta Cartocci (The Face of An Angel) e Nicola Sorrenti (Tutta colpa della musica) sono superlativi…“piccoli ruoli”; ma, in questo caso, non “per piccoli attori.”

Giorgio Lupano, il talentuoso beniamino di casa, nei panni dell’affascinante Conte Von Steine che cita Shakespeare è travolgente in una prova eccellente e raffinata.

“Vito, e se quello che sento fosse amore?” “Ma pecche’, che siente?” “Ehhhh, mi sembra di non capire più niente: la testa mi batte, il cuore invece…” “Il cuore?” “Eh, il cuore non batte più!” “Ahhh, e allor nun è amore! Nooo, in amore il cuore si sente sempre: in amore il cuore scass ‘o cazz ca nun hai idea!!!”

Stars: ♦♦♦◊◊

Fino a domenica 18 marzo al Teatro Gioiello di Torino

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One thought on “La miseria non fa provini: VIKTOR UND VIKTORIA

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