C’è qualcosa di speciale nell’aria quando si parla del Teatro Toselli. Ogni autunno, quando la città comincia a tingersi di foglie rosse e oro, il sipario di questo storico spazio si apre su un nuovo viaggio. La stagione 2025/26 non fa eccezione: quindici spettacoli, nomi importanti, progetti che alternano riflessione e leggerezza, con un’attenzione particolare all’accessibilità e al dialogo con il pubblico. Tra gli spettacoli proposti, saltano subito all’occhio tre grandi fuochi.
Il 19 novembre 2025 sarà il turno di Francesco Montanari con Storia di un cinghiale. Qualcosa su Riccardo III. Non è una semplice rivisitazione shakespeariana: è un attraversamento feroce, ironico e insieme disturbante del mito del potere. Montanari, con la sua energia scenica, porta sul palco un Riccardo contemporaneo, in cui il confine tra personaggio e spettatore si assottiglia fino a farci chiedere: e se quell’ombra fosse anche dentro di noi?
Il 3 febbraio 2026 toccherà a Michele Riondino entrare in scena con Art, la celebre commedia che mette alla prova i rapporti più intimi partendo da un quadro “troppo bianco”. Riondino, affiancato da un cast di livello, trasforma una disputa apparentemente banale in un gioco a specchio sulle nostre fragilità, su quanto siamo disposti a difendere le nostre convinzioni, e su come il ridere insieme possa diventare, ancora una volta, atto di resistenza.
Il 13 dicembre 2025 vedrà protagonista Filippo Nigro con Il Presidente di Davide Carnevali. Un testo che guarda alle derive autoritarie e ai cortocircuiti della politica, ma con l’acutezza del teatro che non si limita a raccontare: smaschera, interroga, talvolta ferisce. Nigro, che ha fatto dell’intensità e della misura i suoi tratti distintivi, qui si confronta con un ruolo scomodo, in cui il pubblico non è spettatore passivo ma interlocutore chiamato a prendere posizione.
Accanto a questi tre appuntamenti centrali, il Toselli porta in città un mosaico di linguaggi e sensibilità:
- 24 ottobre 2025 – Alessandro Bergonzoni, Arrivano i dunque
- 28 novembre 2025 – Valerio Aprea, Lapocalisse
- 30 gennaio 2026 – Alessandro Haber, La coscienza di Zeno
- 11 febbraio 2026 – Elio Germano & Teho Teardo, La guerra com’è
- 18 febbraio 2026 – L’Empireo (The Welkin), regia Serena Sinigaglia
- 27 febbraio 2026 – Valeria Solarino & Silvia Gallerano, Guarda le luci, amore mio (spettacolo accessibile)
- 1 marzo 2026 – Marco Paolini, Antenati, the grave party
- 12 marzo 2026 – Marco Baliani, Una notte sbagliata
- 31 marzo 2026 – La storia da Elsa Morante
- 9 aprile 2026 – Le nostre donne con Luca Bizzarri, Enzo Paci e Antonio Zavatteri
- 13 aprile 2026 – Controcanto Collettivo, Seconda classe
per chiudere il 17 aprile 2026 con Cuore puro di Roberto Saviano, per la regia di Mario Gelardi.
Non si tratta solo di spettacoli: il Toselli conferma il suo ruolo di piazza culturale, luogo di confronto e di appartenenza. La scelta di accostare grandi interpreti, drammaturgie internazionali e produzioni innovative mostra la volontà di non accontentarsi, di offrire al pubblico esperienze che durino ben oltre la sera della rappresentazione. Il messaggio è chiaro: a Cuneo il teatro non è “passatempo”, ma un atto di comunità. E la stagione 2025/26 ha tutte le carte in regola per dimostrarlo.

