La nostra vita nel mondo della gente che piace e non di quella che vale: LA MIA BATTAGLIA

E se, il teatro Toselli di Cuneo si trovasse in realtà su una nave da crociera? E se la nave da crociera fosse alla deriva? E se il teatro e i suoi spettatori fossero così trascinati su un’isola deserta? Inizia così il monologo messo in scena da uno straordinario Elio Germano al Toselli di Cuneo, giovedì 14 marzo.

Sul palcoscenico pochissimi oggetti essenziali e trasparenti a supportare l’attore per la durata (50 minuti) del one-man show: un leggio, un cubo/sgabello e una bottiglia d’acqua.

Germano entra dall’ingresso della platea posto all’estremità opposta del palcoscenico e inizia a intrattenersi con il pubblico. In primis si congratula con i presenti per essere una parte di quella specie in via d’estinzione che, alla sera, invece di arrivare alla meta comune di salvezza: il divano difronte allo schermo della tv; non solo si cambia d’abito ed esce; ma lo fa per andare a teatro…esce per andare a teatro, un traguardo da auto applauso. E’ attraverso queste prime interazioni che inizia, senza che il pubblico se ne renda veramente conto fino in fondo, la costruzione non solo del personaggio; ma anche quella del pathos: gesti sempre più ampi, le mani salde sul leggio, la posizione eretta e il petto tronfio mentre parla a volume sempre più sostenuto guardando dall’alto del palco il pubblico in una posizione inferiore in platea. Un crescendo che culminerà nell’inatteso e sorprendente finale; il quale, ovviamente, non andremo a svelarvi.

Germano ammicca al pubblico, sparando a raffica una serie quasi infinita di luoghi comuni su scuola, meritocrazia, politica, immigrazione, social media, senso del dovere sociale e del lavoro,… fino a svelare la moderna riscrittura di uno dei testi angosciosamente più venduti in Italia.

Elio Germano, in stato di gloria, incantatore di platee, porta il pubblico nel punto esatto in cui realtà e finzione rompono gli argini confondendosi irrimediabilmente in una prova superlativa e imperdibile.

“La cosa bella del teatro è che prima o poi finisce.”

La Mia Battaglia di Elio Germano e Chiara Lagani. Diretto e interpretato da Elio Germano. Aiuto regia Rachele Minelli. Disegno luci Alessandro Barbieri. Scene e costumi Katia Titolo. Video Giovanni Illuminati.

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