“Due cose sono infinite: l’universo e la carriera dei Deep Purple, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi”. Così mi immagino la reazione di Albert Einstein alla notizia dell’uscita di Whoosh!, ultima fatica di una band che di album (tra studio, live e compilation) ne ha pubblicati ben 99, dal 1968 ad oggi.
Le voci riguardo ad un loro ritiro, divenute molto più che un’ipotesi al lancio del loro The Long Goodbye Tour nel 2017, restano dunque per il momento silenti e la celebre band britannica stupisce i fan di tutto mondo con un album tanto inatteso quanto curato. Dopo il successo di pubblico e di critica dei precedenti Now What?! e Infinite i Deep Purple tornano sulla scena e, dal momento che squadra che vince non si cambia, anche in questa occasione si affidano alla sapienza dietro il mixer del produttore Bob Ezrin, collaboratore nel corso degli anni di altri mostri sacri come Pink Floyd, Alice Cooper e Peter Gabriel.
Tra le tredici tracce del disco si alternano omaggi alla storia del rock’n’roll (emblematico in questo senso il pezzo What The What, beniamino di Steve Morse e Ian Gillan, in bilico tra Little Richard ed Elvis Presley) a sonorità più dark (Step By Step), con pezzi più che portano il marchio di fabbrica della band che, insieme a Black Sabbath e Led Zeppelin, è universalmente considerata capostipite dell’heavy metal.
Sebbene la voce di Gillan non si lanci più nei virtuosismi di qualche decennio fa, dimostra comunque di sapersi adattare con abilità e classe alla struttura musicale della band, e la chitarra di Steve Morse, ormai da ventisei anni a servizio della famiglia Purple, si riconferma una delle migliori della scena. Proprio la chitarra di Morse, insieme alla tastiera di Don Airey, è protagonista di uno dei momenti più alti dell’album, con l’incastro perfetto dei due strumenti che si inseguono in scale di perfetto stile barocco nella meravigliosa Nothing At All.
Whoosh! non è e non vuole essere un album rivoluzionario o di rottura con un leggendario passato, ma regala ai milioni di fan sparsi per tutto il globo l’ennesimo colpo da maestro di una band che pare correre più veloce degli anni che passano.
Il pubblico italiano avrà l’occasione di rifarsi occhi e orecchie in occasione della data milanese del 19 ottobre 2021, unica italiana del tour che, Covid permettendo, porterà Whoosh! in giro per stadi e palazzetti di tutto il mondo.